INTERVISTA, Cristiana Sadocco e il senso del Carnevale
Anche quest’anno il Carnevale apriliano ha la sua madrina artistica: Cristiana Sadocco è l’artefice dell’opera presentata in conferenza stampa e raffigurata nella locandina dei festeggiamenti. Il volto della festa di quest’anno è una figura fiabesca, intensa ed eterea come le opere della Sadocco. Apriliana da generazioni, fa parte di un nutrito gruppo di artisti che gravita nella vita culturale cittadina; pittrice, illustratrice, mosaicista, ha al suo attivo mostre personali e collettive oltre ad essere promotrice di iniziative culturali e didattiche che coinvolgono il territorio. L’abbiamo incontrata per parlare del suo “Arlecchino”, forse il più famoso e affascinante esponente della Commedia dell’Arte che ha rappresentato un momento cruciale per l’evoluzione del teatro nell’Italia e nel mondo.
Cristiana, cosa rappresenta il tuo Arlecchino?
L’opera “L’Arlecchino con i Birilli” venne realizzata per la mia personale VetrinArte-Emozioni Riflesse, esperimento di mostra diffusa installata negli esercizi commerciali della città nel 2021. L’idea era quella di tornare alla normalità dopo il Covid, invitare le persone a passeggiare, guardare le vetrine e apprezzare l’arte. Il personaggio che ho scelto rappresenta il caos della vita nelle sue infinite contraddizioni e cambi d’abito…in onore alla mia città e alle sue bellezze, nonostante tutto. Questa è la città dove sono cresciuta, dove i miei nonni si trasferirono dal Veneto per iniziare l’attività di falegnameria. Sono falegnami da ben tre generazioni, dal lontano 1936. Qualcuno dice che ci vuole coraggio ad andarsene e cercare fortuna; io credo che ci vuole altrettanto tanto coraggio a rimanere in una città come questa e investire in un progetto artistico.
Non è la prima volta che ti ispiri alla tematica del Carnevale, mi sembra.
Esatto, ho realizzato più di un’opera dedicata al Carnevale che ho sempre vissuto in maniera intensa, fino dai tempi della Simmenthal e delle feste al Cral, un altro patrimonio per la memoria storica di Aprilia. Ricordi bellissimi, di grandi festeggiamenti, di carri maestosi. Quando mi hanno chiesto di realizzare la locandina per questa edizione ne sono stata davvero onorata, pensando ai Maestri come Cottiga, De Waure, Drisaldi, Massarenti, che negli anni mi hanno preceduta. Il Carnevale rappresenta un grande contenitore che ingloba il teatro, l’arte, la poesia, la scrittura e deve continuare ad ospitare gli artisti del territorio.
Perchè questa tradizione si è radicata fortemente in questa città?
Forse perchè, come l’abito di Arlecchino, conosce più di ogni altro luogo il fenomeno della contaminazione e la sua ricchezza. Pensando al suo costume, realizzato con tutti i ritagli degli altri costumi come fosse un mosaico di tante persone, culture, situazioni, si comprende l’entusiasmo per una festa che polarizza tutte le energie circolanti. Aprilia è a pieno titolo una città multietnica che dagli esordi di “città dormitorio” ha saputo conquistare una dignità propria con coraggio e fatica. Bisogna continuare la sfida e contribuire a mantenere saldo questo tipo di identità.
Grazie, Cristiana, ascolto la bellezza delle tue parole e sono d’accordo con te.
In copertina: la giornalista e Cristiana Sadocco
Antonella Rizzo è poeta, scrittrice, giornalista, performer; è stata tradotta in albanese, arabo, inglese, polacco. È organizzatrice di eventi culturali di carattere nazionale e internazionale, cortometraggi, pièces teatrali, in collaborazione con artisti visivi e musicisti. È ideatrice e responsabile del Premio letterario Antica Pyrgos. Collabora con Mondo Reale dal 2017.