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SEZZE, Massimiliano Lutero tra i migliori cavalieri d’Italia: “Una soddisfazione inaspettata”

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La passione per i cavalli e una disciplina tramandata di generazione in generazione, che di palio in palio lo ha portato sul podio tra i cavalieri più esperti d’Italia. Massimiliano Lutero, 37 anni di Sezze, lo scorso 18 novembre ha raggiunto San Secondo Parmense, in provincia di Parma, per ritirare il premio come “Miglior Cavaliere d’Italia”. Un’onorificenza ricevuta sulla base di una classifica che raccoglie i risultati di tutti coloro che nel 2023 si sono cimentati nei vari palii di tutta Italia. Con le sue cinque vittorie (Qualificazione Palio di Paliano, Carosello di Cori con il Rione Porta Signina, Palio di Comune di Norma con il comune di Sezze, Palio dell’Assunta di Paliano, Pallio della Carriera di Carpineto Romano) Massimiliano ha conseguito i punti che lo hanno posizionato al terzo posto della classifica.

Ciao Massimiliano, in cosa consiste questa disciplina?
“Questa disciplina è una corsa all’anello appeso, che bisogna prendere in velocità con un pugnale di circa una ventina di centimetri. C’è un tempo massimo che viene stabilito dalla media dei tempi di tutti i cavalieri. In parità di anelli raccolti, vince chi è stato più veloce. La gara si svolge in più passaggi, di solito 4 o 5 a seconda del regolamento, su un tracciato rettilineo. Questa con il pugnalino la facciamo solo nel Lazio”
Come è nata questa passione?
“Lo faceva già mio padre. Lui ha ereditato la passione per i cavalli e per i palii da mio nonno, perché anche lui gareggiava ma non erano lo stesso tipo di gare. Addirittura il nonno di mio padre partecipava a delle gare a Carpineto Romano ed era stato soprannominato Cincinfusso. Lì quel soprannome è stato poi assegnato a me”
Come si chiama il tuo cavallo?
“Si chiama Lindo. Gareggiamo insieme da 7 anni ma quest’anno per lui è stato l’ultimo ed è andato ufficialmente in pensione, quindi un bel modo per coronare la sua carriera. Mi ha dato l’ultimo anno di vittorie e ho deciso che per lui era giunto il momento di riposare. Rimane comunque a me, è il mio cavallo”.
Come ti prepari solitamente per partecipare a un palio?
“Non faccio un vero e proprio allenamento, ma durante l’anno ci sono gare che non sono dei palii veri e propri, ma ci sono premiazioni. D’estate partecipo quasi tutte le domeniche e diciamo che quello è un po’ il mio allenamento
Se un giovane volesse imparare a praticare questa disciplina cosa potrebbe fare?
“Ovviamente serve saper andare a cavallo ma per il resto basta iscriversi alle gare e provare”
Come ti senti per il premio che hai ricevuto e che progetti hai per il futuro?
“È stata una soddisfazione che non mi aspettavo, anche perché il livello delle prime due posizioni è veramente alto, sono persone che praticano queste discipline come professionisti, al di fuori della mia portata. Quindi per me l’obiettivo è già raggiunto”.