Le interviste di MondoRe@leSport

SEZZE, intervista con Davide Perna: “Scalo l’Everest in bici prima di farlo davvero”

3 minuti di lettura

La città di Sezze continua ad affermarsi come patria di sportivi e tentativi di record estremi. Dopo che negli ultimi anni le gesta di Cristian Nardecchia hanno unito l’intera cittadinanza, adesso è arrivato il momento di Davide Perna, pronto anche lui a ritagliarsi un altro momento importante nella storia sportiva di Sezze.

Stiamo parlando di un uomo normale, come ci ha tenuto lui stesso a precisare ai nostri microfoni, che nella vita di tutti i giorni fa l’operaio farmaceutico in un’azienda a Latina Scalo. Ma ciò che emerge dalle sue parole è la passione per lo sport e il messaggio di porsi degli obiettivi da raggiungere. Non importa il tempo o la difficoltà, ma il fatto di crederci sempre e non mollare mai.

Mondore@le ha avuto l’opportunità di intervistarlo prima del suo tentativo di scalata dell’Everest in bicicletta, evento che si terrà il 16 settembre a Sezze con partenza intorno alle 8 del mattino.

In cosa consiste questa prova?

“Questa è una disciplina, si chiama Everesting. Si sceglie una salita e bisogna arrivare a un’altezza di dislivello di 8848 metri che sarebbe l’altezza dell’Everest. Ho scelto la salita di via Montagna, con un tragitto di 1 chilometro e un dislivello di 66 metri; quindi, dovrò percorrerla per 134 volte”.

Quali sono i motivi che l’hanno spinta a tentare questo record?

“Questo è un sogno che avevo fin da bambino, anche perché il mio vero sogno sarebbe proprio quello di scalare l’Everest. Ci sto pensando e tra due anni, quando ne compirò 40 voglio farmi questo regalo. Questa è una cosa che ci si avvicina più di tutte. Poi sono appassionato di ciclismo fin da bambino, ho vissuto a San Felice e mi sono dovuto trasferire a Sezze per esigenze familiari, dove ho messo su la mia famiglia. Questa cosa è nata con Cristian Nardecchia quando ha realizzato il dislivello di 18000 metri, io durante la notte sono stato al suo fianco e mi ero avvicinato agli 8000 metri. Parlandone ho avuto tutto il suo appoggio”.

Come ci si prepara fisicamente e mentalmente per un’impresa del genere?

“Da quando ho iniziato, il 4 novembre del 2022, il giorno del mio compleanno, ho iniziato a fare sacrifici. Ad esempio, sia la Vigilia di Natale che Natale stesso ero da solo sulle coste ad allenarmi. Dal 2 al 10 agosto sono stato al Terminillo per fare l’ultima preparazione. Ma soprattutto, ho dovuto mettere da parte un po’ la famiglia perché non puoi avere distrazioni. Serve la giusta determinazione, ma soprattutto servono persone che ti stanno vicino. Tra tutti gli amici che mi sono stati più vicino ci sono Giulio Maiorani, Leonardo Tiritera, Salvatore Perrillo, David Rosciu, Giorgio Leggeri e Riccardo Cavaricci. Ci tengo a ringraziare anche tutti i colleghi dell’azienda che mi hanno sempre supportato. Il record attuale è di nove ore. Ci tengo a dire che, anche se non dovessi riuscire a farlo in un tempo più breve, porterò a termine la missione.

Vorrei poi mandare un messaggio. Io sono una persona normale e se nella vita ti poni un sogno e ci credi veramente tutto è possibile. Alla fine, l’età è solo un numero. Quando tu ti fissi un obiettivo e arrivi al traguardo è la cosa più bella che possa esistere, perché nello sport non si vince e non si perde mai, ma si impara ogni volta che si gareggia.

Ma soprattutto ci tengo a ringraziare tutte le persone che mi sono state vicino nell’avvicinamento a questa impresa. In primis tutta la mia famiglia perché hanno vissuto questa cosa da vicino e hanno visto i sacrifici fatti.

Chiunque vorrà starmi vicino quel giorno, sarà importante e ben accolto”.

Luigi Calligari

Giornalista ODG Lazio. Laureato Magistrale con Lode in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo presso Coris Sapienza. Appassionato di sport e giornalismo. Collabora anche con la testata LatinaNews