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L’INTERVISTA, Cristian Nardecchia: “Il supporto di Sezze fondamentale per i record”

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Cristian Nardecchia è l’uomo dei primati. Il ciclista di Sezze, nel settembre 2021, proprio nella sua città aveva stabilito il record di ascesa con un dislivello di 18.075 metri (due volte l’altezza dell’Everest) in 22 ore, 17 minuti e 56 secondi.

Nel 2022 ha modificato il primato del D+1000, percorrendo il Passo Giau, una salita in quota di oltre il 10%, quasi dieci chilometri lineari di percorso e un dislivello di mille metri, in 31 minuti e 40 secondi, stracciando il tempo di 32 minuti e 42 secondi realizzato il 24 maggio di un anno fa da Egan Bernal, vincitore del Giro d’Italia 2021.

Mondore@le ha avuto l’opportunità di intervistarlo per fare un bilancio di queste due imprese e dialogare sui progetti futuri.

Il More Than Double Everesting prima e il miglior tempo in un percorso con un dislivello di 1000 metri poi. Come ci si sente ad aver ottenuto questi grandi traguardi?

“Soddisfatto, ma non è cambiato nulla. La passione per la bici rimane. Sono soddisfatto dei due risultati ottenuti, ma è tutto come prima”.

Come si preparano imprese del genere?

“Innanzitutto, bisogna essere degli atleti e ci si arriva con anni di preparazione. Poi nell’ultimo periodo si cerca di avere la massima espressione per quel tipo di evento. Però non si preparano così da un giorno all’altro. Dopo tanti anni di attività e di agonismo il fisico arriva a essere pronto per qualcosa del genere”.

Ci sono stati momenti difficili?

“Ci sono stati momenti difficilissimi, perché quando si chiede qualcosa al fisico di perfetto, ovviamente si passa attraverso momenti duri ed è inevitabile. Sono stati momenti molto difficili ma sta tutto nel percorso fisiologico dell’evento”.

Quanto è stato importante il supporto dei cittadini di Sezze nel giorno del record mondiale di dislivello?

“È stato importantissimo, è stato un punto su cui facevo molta forza. È stato fondamentale tra le varie cose”.

Quali sono i prossimi impegni?

“Per adesso abbiamo messo su, con altri ragazzi, una squadra di ciclismo giovanile per bambini e adolescenti e sarà questo un impegno futuro. Poi vedremo, se ci sarà il tempo e la voglia di provare a fare qualcos’altro. Il progetto è dare ciò che sappiamo fare e trasmetterlo ai bambini”.

Cosa si sente di suggerire a chi vuole affrontare queste prove estreme?

“Bisogna stare con la mente libera, rilassata e avere una pace e un equilibrio importante nella vita per poter poi affrontare degli allenamenti così importanti. Quando c’è un equilibrio mentale si può affrontare qualsiasi cosa, altrimenti rimane difficile”.

Luigi Calligari

Luigi Calligari

Giornalista ODG Lazio. Laureato Magistrale con Lode in Media, Comunicazione Digitale e Giornalismo presso Coris Sapienza. Appassionato di sport e giornalismo. Collabora anche con la testata LatinaNews